Chi siamo

Patria e Popolo è un movimento patriottico e trasversale d’opinione per la promozione del Socialismo e dell’unità socialista in Italia, nato dall’esperienza telematica pluriennale del forum tematico Anticapitalismo, Sovranità, Socialismo.

CHI NON SIAMO

Patria e Popolo non è un partito politico né un movimento politico volto alla partecipazione elettorale. Questo non sminuisce l’impegno politico dei suoi membri, i suoi propositi fondativi, e la sua linea politica ed editoriale. Le nostre battaglie politiche, sociali e culturali rappresentano per noi un impegno quotidiano e costante dal quale non ci discostiamo. Noi crediamo nella Lotta di Popolo come impegno comune da manifestarsi in azioni di propaganda, monito civile, e promozione.

Noi crediamo nella VIA ITALIANA AL SOCIALISMO, riteniamo che l’Italia debba dotarsi di una forza patriottica e popolare autenticamente socialista che superi le contraddizioni del secolo scorso e che apra la strada a un nuovo Risorgimento per la nostra comunità nazionale. Patria e Popolo rigetta con forza gli sbraiti della destra atlantista ed il conformismo borghese, neopadronale ed antiproletario della sinistra a tinte rosa. Siamo contro la dittatura bancaria dell’UE e all’imperialismo NATO che relega le nostre valorose Forze Armate a pupazzo al soldo di interessi esteri. Ripudiamo ogni deriva fascista, nazionslbolscevica, o rossobruna.

NO, NON L’ENNESIMO OSSERVATORIO GEOPOLITICO

La geopolitica, molto in voga negli ambienti dei cosiddetti “nazionalbolscevichi”, è considerata uno strumento d’analisi importantissimo. Ma essa, è solo uno dei tanti strumenti di analisi anti-capitalista e anti-imperialista. Ridurre le dinamiche geopolitiche ad una sorta di “risiko” , sinceramente, non rientra nei nostri interessi.

SIAMO PATRIOTI

Il nostro non è un nazionalismo espansionista, colonialista, sciovinista o razzista. Tutto il contrario. Il nostro è, piuttosto, quel tipo di nazionalismo patriottico e sovranista che si manifesta nell’esaltazione delle peculiarità della propria nazione, sempre nel reciproco rispetto di tutte le altre. Un orientamento che è inscindibile dai princìpi di equità e giustizia sociale e che ha nei suoi padri ideali Pisacane, Mazzini e Garibaldi, passando per Corridoni e Alceste De Ambris. E’ quel patriottismo che, un tempo, ha animato le forze repubblicane e laiche di sinistra, i socialisti e i sindacalisti rivoluzionari, i legionari fiumani con la Carta del Carnaro, gli Arditi del Popolo oltre, ovviamente, ad aver animato le menti migliori del PCI e del PSI.

SOVRANISTI, QUELLI VERI

1) Nel rispetto e con la massima coerenza nel far nostro, nella maniera più totale, assoluta, e senza compromessi, il principio di sovranità nazionale, siamo contrari alla presenza della NATO sul nostro suolo. Siamo contrari al trattato di Maastricht e all’attuale Europa dei banchieri, degli usurai e dei padroni. Siamo contrari, inoltre, alla supervisione e all’interferenza di organismi sovranazionali come l’FMI e la Banca Mondiale.

2) Siamo contrari al fenomeno dell’immigrazione di massa come, a modo loro, lo sono alcuni partiti e movimenti anti-capitalisti quali il Partito Comunista della Federazione Russa, il Partito dei Lavoratori Ungheresi, il Partito Comunista di Boemia e Moravia, il piccolo Partito Comunista Britannico (Marxista Leninista) e un tempo anche il ben noto Partito Comunista Francese. L’obiettivo primario è il raggiungimento della sovranità e dell’indipendenza nazionale. Non abbiamo nulla a che spartire, quindi, con varie formazioni di destra, come Fratelli d’Italia , formazioni politiche che risultano essere mere espressioni del sistema capitalistico e non rappresentano , nella realtà, alcuna opposizione ad esso.

INTERNAZIONALI E SOLIDALI

In quanto patrioti, comprendiamo e facciamo nostre le istanze dei popoli in lotta contro l’imperialismo occidentale. Non latita né latiterà mai, in questo senso, un autentico spirito inter-nazionalista. Il nostro sostegno incondizionato va alla lotta dei popoli palestinese, irlandese, siriano, russofono (repubbliche di Donetsk e di Lugansk) e curdo. Non ci schieriamo, invece, con i mercenari al soldo degli Stati Uniti: kosovari e ceceni su tutti.

ANTICAPITALISTI

7) L’Anticapitalismo comporta l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione, almeno per quanto riguarda la nazionalizzazione della grande industria, dei settori strategici dell’economia italiana e degli istituti di credito (a partire da Bankitalia). Le aziende nazionalizzate, in seguito, dovranno essere socializzate dai lavoratori tramite lo strumento dei Consigli. L’iniziativa individuale non è da noi avversata, purché essa abbia funzione sociale e non sia causa di privilegio o fonte di sfruttamento per il dipendente salariato. Nella nostra ottica, inoltre, i c.d. diritti “civili” non dovranno mai essere preminenti su quelli sociali e sulla giustizia, ma sempre subordinati o al massimo marciare di pari passo, qualora le condizioni socioeconomiche e culturali lo consentano.

DEMOCRATICI, POPOLARI

8) Siamo a favore di forme più espansive possibili di democrazia diretta. Questo non significa che lo Stato dovrà abdicare al suo ruolo. Significa, piuttosto, che rifiutiamo la democrazia borghese, la truffa del partitismo e del parlamentarismo. I cittadini potranno decidere della propria vita tramite referendum e assemblee municipali.

ITALIANI, EUROPEI

9) Sosteniamo l’idea che l’Italia e le altre nazioni europee (quelle dell’Ovest, dell’Est e l’intera Federazione Russa) si uniscano tra loro in una confederazione politica ed economica. Confederazione dotata di un sistema di difesa comune, nell’indiscutibile rispetto della sovranità dei singoli stati nazionali e in una prospettiva politica-economica di stampo eurasiatico. Il fine è la realizzazione di un continente europeo libero dal dominio economico, politico e militare del capitalismo globale-finanziario, rappresentato in primis dagli Stati Uniti e dalla NATO.

10) Per quel che ci riguarda, i concetti di “sinistra” e “destra” non sono considerati né attuali, né determinanti di alcunché, soprattutto se consideriamo l’occidente euro-americano. La “sinistra” (che in teoria dovrebbe rappresentarci) ha abbandonato ogni riferimento all’anticapitalismo e all’anti-imperialismo. Ha quindi esaurito la propria funzione storica. Quando utilizzeremo questi due aggettivi lo faremo esclusivamente a scopo “orientativo”, per comprenderci secondo l’uso comune e il significato corrente che usualmente si è soliti attribuire ai due termini.


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