Che la politica in Italia fosse morta era evidente già da tempo, ed il governo Draghi è probabilmente la più grande riuscita del potere lobbistico da Mani Pulite in poi, ovvero quando in Italia il potere politico ha lasciato lo spazio ad altri tipi di potere, ossia quello della magistratura, quello finanziario e quello eurocratico. In questo contesto appare evidente come tutto l’arco parlamentare italiano sia caratterizzato dalla totale subordinazione ai poteri sopracitati, con una pseudosinistra che ormai è praticamente un sindacato bancario transnazionale e una destra che in campagna elettorale fa la voce grossa salvo poi, al momento della dimostrazione dei fatti, rendere pubblica la sua indissolubile lealtà al sistema costituito. In questo frangente, il cerchio continua a stringersi: un’Italia sempre meno Italia, un’identità nazionale ormai messa in discussione in ogni situazione, la fine dell’indipendenza dello Stato italiano davanti ad organi sovranazionali, una crisi economica senza fine, ora resa ancor più grave dalla pandemia di Covid con tutto ciò che ne consegue, ovvero impoverimento generale, fine della coscienza di classe, messa in discussione dei più elementari diritti del lavoratore.
Insomma, uno scenario semplicemente deprimente. Eppure c’è chi, come noi, non si arrende. Non ci arrendiamo allo sfacelo, non ci arrendiamo alla svendita del paese, non ci arrendiamo alla sconfitta del neoproletariato e delle fasce popolari. Da anni ormai la nostra piattaforma, nel suo piccolo, è una solida realtà di controinformazione socialista, e continuerà ad essero con ancora più veemenza. Patria e Popolo è in prima linea per la riscossa socialista in Italia, in Europa e nel mondo, fermi nella nostra linea e nei nostri ideali. Oggi acclamiamo a gran voce un ritorno alla politica come mezzo di Lotta Popolare; è impensabile riuscire a mettere in stato d’assedio il sistema capitalistico e l’oligarchia parlamentare italiana senza ricostruire una forza che sia davvero socialista, sovranista, ed anticapitalista, ed è oggi che noi lanciamo la sfida: non è con le primarie del PD, con i DDL e i “dissing” di Conte, con i rosari di Salvini o con i talkshow della Meloni che l’Italia cambierà. L’Italia cambierà solo e soltanto con una rivoluzione, un nuovo Risorgimento che guidi le nuove generazioni verso un futuro equo, sovrano, indipendente ed antimperialista. E noi ci stiamo preparando alla battaglia.